Merano, meraviglia dell’Alto Adige
In questa tappa del mio viaggio estivo in Trentino Alto Adige, vi conduco ad esplorare Merano, meraviglia dell’Alto Adige. Ricordavo Merano come una città magica poiché ci sono stata la prima volta durante il periodo natalizio e tutto qui in quel periodo assume un fascino particolare fra lo scintillio delle luci e degli addobbi natalizi e i mercatini, ma anche in estate Merano resta una città splendida.
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Il la adoro per la sua conformazione paesaggistica, con il fiume Passirio che la accompagna e le passeggiate nei suoi dintorni, le stupende terme che curano e coccolano, il raccolto centro storico, il curatissimo verde dei giardini e i monti intorno. Si è praticamente una dichiarazione d’amore! Ma ora vi racconto meglio di tutte queste meraviglie.
Se soggiornate nei dintorni della città, raggiungerla con il treno è comodissimo, la stazione infatti dista pochi minuti a piedi dal centro. Se arrivate in auto invece, sempre accanto alla stazione c’è un grande parcheggio, oppure c’è quello più centrale delle terme. Noi eravamo a Marlengo, di cui vi ho parlato nel precedente articolo, e da qui era più semplice raggiungerla con l’auto.
Le passeggiate di Merano
Vi consiglio di dedicare un’intera mattinata alle passeggiate che si snodano lungo il Passirio e salgono fino al Monte di Merano, sono fattibili anche per chi come me in questa vacanza aveva voglia solo di riposare, ma poi ci si fa prendere dall’assoluta bellezza dei luoghi e della natura.
Iniziamo dalla passeggiata Lungopassirio che è quella più centrale, dove vengono allestiti i famosi mercatini, unisce gli eleganti edifici cittadini alle curatissime aiuole variopinte. Su questo tratto sorge uno degli edifici simbolo della città: il Kurhaus dove, all’interno delle numerose sale, si svolgono concerti, congressi, balli e presentazioni. È un capolavoro di stile liberty con la sua alta cupola e la raffinata facciata sormontata dalle statue delle tre grazie. Più volte siamo venuti anche di sera a passeggiare qui, fermandoci presso vari bar a prendere un gelato con la rilassante vista fiume.
Dopo il ponte della posta la passeggiata prosegue diventando Passeggiata d’Inverno da un lato del fiume e Passeggiata d’Estate dall’altra sponda. Prima di continuare non abbiamo resistito ad una sosta per immergere i piedi in acqua, era così gelata da non poter resistere molto, ma ci ha dato brio. Lungo la passeggiata d’inverno si trova un porticato in stile liberty chiamato Wendelhalle dove sono posti busti e targhe commemorative e dipinti, inizialmente concepita come spazio coperto per le passeggiate, oggi è usata per concerti ed eventi culturali.
La passeggiata d’estate invece è più ombreggiata grazie alla sua vegetazione composta da cedri, pioppi, palme e pini, all’inizio una statua dell’imperatrice Sissi che amava particolarmente questa città. Entrambe le passeggiate arrivano fino al collegamento più antico su questo fiume: il ponte romano, costruzione del Seicento interamente in pietra, e diventano Passeggiata Gilf.
Uno dei tratti più suggestivi, poiché si può osservare la gola Gilf “dove l’acqua arrivando dalla Val Passiria, deve passare fra pareti di roccia strette per arrivare in città” crea un bel salto e un forte rumore scrosciante. Inoltre grazie al clima mite ed umido è presente una zona di vegetazione subtropicale con sculture floreali. Salendo via via inoltre fino alla torre detta Polveriera si può ammirare il bel panorama di Merano dall’alto.
Splendide vedute si incontrano anche sulla passeggiata Tappeneir, considerata fra le più belle d’Europa e lunga 4 km, ha diversi punti d’accesso o di fine, arriva fino alla località Quarazze, ma noi abbiamo scelto di tornare verso il centro prendendo via Galilei dove si trova anche la seggiovia del monte San Benedetto, collegamento che arriva a Tirolo.
Il centro storico di Merano
Il centro storico di Merano si concentra sul lato nord del Passirio, accediamo da una delle quattro porte delle antiche mura della città, Porta Bolzano con un grande arco sormontato da tetto spiovente e un rilievo di conti di Tirolo. Da qui in poi comincia la strada con i portici medievali, con massicci archi bassi. È la più lunga strada con i portici dell’Alto Adige, sotto i quali si trovano botteghe e negozi e gastronomie ed è la più vivace di persone e turisti. Qui noi abbiamo mangiato panini freschi farciti con immancabile speck e formaggio.
Alla fine dei portici la piazza del Duomo in cui domina la bella cattedrale in stile gotico tirolese insieme all’alto campanile visibile da ogni punto della città. Il Duomo di Merano è dedicato a San Nicolò, la facciata laterali esterna presenta dei grandi affreschi e lunghe finestre a sesto acuto, l’interno a tre navate divise da colonne su cui poggiano le volte gotiche con nervature è semplice e luminoso.
Sempre in stile gotico la cappella ottagonale di Santa Barbara che sorge alle sue spalle, ha un elegante volta a stella e una preziosa pala d’altare con il dipinto della santa.
Passeggiando ancora nel cuore del centro città notiamo un piccolo castello, il Castello Principesco, il cui accesso è da una piccola porta in legno, ma purtroppo chiuso al nostro passaggio. Fu fatto costruire dall’arciduca Sigismondo d’Austria come residenza di città nella seconda metà del XV secolo, conserva al suo interno parte dell’arredamento e armeria gotico rinascimentale.
Riprendiamo la strada per tornare alla stazione e prima di andare via incontriamo un altro edificio ben distinguibile per la sua eleganza, il teatro comunale dedicato a Puccini, costruito nel 1900 in stile liberty.
I Giardini di Castel Trauttmansdorff
Uno dei posti più belli di questa vacanza e che sento assolutamente di consigliarvi quando visiterete Merano sono i Giardini di Castel Trauttmansdorff. Il mio pensiero mentre giravo fra vialetti e giardini è stato: “ma come esisteva un posto così bello e io non lo sapevo”! Se volete vederli tutti camminerete tanto su e giù, ma se amate la natura e la bellezza non ve ne accorgerete. Noi abbiamo scelto di fare una visita pomeridiana e serale, ci sono infatti aperture straordinarie con eventi che troverete sul sito. Quel giorno presso il bar delle palme sul laghetto c’era l’aperitivo con musica dal vivo, quindi dopo la visita ci siamo goduti una splendido momento con melodie e luci della sera.
I Giardini di Castel Trauttmansdorff si trovano proprio a Merano e vicino all’ingresso c’è un ampio e comodo parcheggio, si estendono su 12 ettari di superficie, hanno la forma di un anfiteatro che si estende lungo un pendio e contengono circa 80 ambienti botanici, giardini a tema, installazioni e punti di osservazione, un tripudio di colori. Vi racconto alcune particolarità che sono fra i miei ricordi.
Il binocolo di Thun, ovvero una piattaforma in ferro che si estende nel vuoto posta su uno dei punti più alti, ideata dall’architetto Matteo Thun vi condurrà ad una veduta straordinaria sulla piana dell’Adige e la conca meranese
Il giardino degli innamorati, inizia con archi in ferro e rose rampicanti e un vialetto attorniato da diverse statue conduce al cuore di questo piccolo eden, uno specchio d’acqua dal quale spuntano tre padiglioni a forma di grandi mazzi di fiori in ferro e vetro: quello giallo: l’abbandono, quello rosso: la promessa, quello bianco: l’eternità, si passa da un padiglione all’altro su cerchi di ferro disposti come ponticelli.
Altro punto d’osservazione dall’alto è una grandissima voliera abitata da pappagalli, anche da qui si sporge una lunga passerella nel vuoto, una vera sfida per me che mi fa paura, ho camminato aggrappata a Fabio, ma impossibile resistere allo spettacolo intorno.
Se volessi dilungarmi su tutti gli ambienti non basterebbe un articolo, vi dico solo che passerete fra zone con caktus e piante grasse di tutti i tipi, vialetti con fiori rampicanti e anche frutta, giardini terrazzati alternati da fontane, zone più “selvagge” con cascatelle e ombra, palme, ponticelli sospesi in legno nel bosco, un laghetto centrale con ninfee e tanto altro. Fate attenzione comunque quando sceglierete gli orari di visita o il percorso da fare perché alcune zone hanno ingressi ad orari fissi come “il regno delle piante sotterranee” che purtroppo non siamo riusciti a vedere.
Cos’altro aggiungere per farvi innamorare di questa città? Ah stavo per dimenticare una descrizione del meraviglioso impianto termale! In realtà questa volta ci siamo passati solo esternamente dando un’occhiata alla zona esterna che si vede oltre il Passirio, ma ci siamo stati in inverno ed è stata una fantastica esperienza potete leggerla nel mio articolo di qualche tempo fa.
Io sono certa di volerci tornare perché li ho vissuto il mio tempo migliore e sono certa che ne vivrò di nuovo. Ho messo tante foto perchè le immagini spesso parlano molto più chiaramente delle parole, ne metterò ancora nella mia galleria Instagram nei prossimi giorni. Non perdete il prossimo articolo, vi porterò con me in Val Venosta!
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