“Il coraggio delle donne – Fare impresa oggi” tavola rotonda della rete al Femminile di Roma
Come promesso nel mio articolo precedente, vi racconto dell’evento della Rete al Femminile di Roma “Il coraggio delle donne – Fare impresa oggi” che si è svolto la scorsa settimana alla Biblioteca Europea di Roma.
Questa tavola rotonda è l’evento conclusivo di un ciclo di tre incontri dedicati al progetto IL CORAGGIO DELLE DONNE, realizzato dalla nostra rete in collaborazione con ‘donna, immagine città’ e uno dei suoi progetti: l‘Atlante storico geografico delle GrandiDonne.
Per tutto il ciclo, abbiamo affrontato il tema del coraggio femminile osservandolo da diverse angolazioni e durante questo ultimo incontro abbiamo ascoltato il punto di vista di donne che ricoprono incarichi importanti, imprenditrici che hanno costruito o stanno costruendo le loro storie di coraggio e successo, giorno dopo giorno conciliando vita familiare e lavorativa, andando avanti con le sfide della nostra società.
L’evento è stato introdotto dalla Direttrice del sistema delle quaranta biblioteche di Roma Maria Rosaria Senofonte, che ha sottolineato il fatto che l’empowerment femminile sta entrando sempre con maggiore forza nell’agenda culturale della città di Roma. Pensa ad una rete al femminile nell’ottica di dare valore ai talenti e alla soddisfazione personale e non alla pressione di dover portare risultati. “Il massimo non è quello che la vita ci impone, il massimo è quello che noi vogliamo per noi stesse.”
La parola passa a Simona Sirianni leader della Rete al Femminile di Roma, rete che si presenta per l’appunto con questo evento alla città, alle istituzioni, alle imprenditrici e a tutte le donne che vogliono farne parte. “La nostra associazione è quel luogo fisico e virtuale che accoglie tutte le donne libere professioniste, lavoratrici autonome e imprenditrici, che vogliono fare rete, creare sinergie, confrontarsi, scambiare idee.” Simona quindi pone l’accento sul tema di oggi con domande e invitando al dibattito: “Quanto coraggio ci vuole oggi per fare impresa e quanto ce ne vuole per portarla avanti?” “Quali sono le sfide per portare avanti la libera professione e conciliare il tutto?”
Ascoltiamo come storia di impresa coraggiosa, Jessica Iozza fondatrice di ABC Qualità Italiana. La sua impresa si occupa di quei piccoli produttori che si nascondono dietro le eccellenze enogastronomiche d’Italia, gestendo la parte della commercializzazione e del marketing e aiutandoli ad adeguarsi ai cambiamenti e alla tecnologia. Jessica Iozza ha avuto il coraggio di iniziare da sola, dopo il cambiamento epocale della pandemia, grazie anche ad un po’ di incoscienza, ma un incoscienza consapevole come ci dice, grazie al quale “ogni tanto mi fermo, mi guardo allo specchio, rifletto e vado avanti da sola” e porta così avanti i suoi progetti.
Interviene Valentina Picca Bianchi con la sua esperienza di Presidente Donne Imprenditrici FIPE Confcommercio e di fondatrice della Whitericevimenti, impresa del settore catering e banqueting. Evidenzia come il coraggio sia innato nelle donne, basti pensare che abbiamo il naturale compito di dare la vita, ma venga anche fuori facendo impresa e che da solo non basta, occorre tenacia, resistenza fisica e mentale, occorre non essere nemiche di noi stesse. Il suo messaggio è che questo che stiamo vivendo “È un tempo buono”, poiché siamo stati obbligati a fermarci con la pandemia e riflettere, a scoprire che noi donne abbiamo storie simili pur essendo diverse, che le diversità e le persone che non conosciamo, sono una ricchezza e ci danno un’opportunità di crescita, che abbiamo bisogno di guardarci negli occhi e tenerci per mano, una consapevolezza semplice e vera. Conclude dicendoci che noi donne abbiamo una forza quasi una magia, che viene fuori quando facciamo le cose per noi stesse, anche nell’impresa.
Andiamo avanti con Irene Cocuzzi Presidente Donne Impresa Confartigianato Lazio, secondo la quale prima ancora del coraggio ci vuole una visione, un sogno, quello che poi ti può dare la forza anche nei momenti no. Ci ha parlato dell’intelligenza di saper fare, occupandosi di artigiani, di impresa come agente di cambiamento, un’impresa umana che deve creare benessere attraverso l’inclusività e la valorizzazione delle risorse. Le donne sono portate alla cura verso gli altri, verso la famiglia e possono averla anche nell’impresa, nel concreto le donne, ma tutti in generale, possono creare una leadership inclusiva che conduce alla sostenibilità a livello sociale, ambientale ed economico.
Segue l’intervento di Cristiana di Silvio, Director of International Relations for the European Community City of Rome for USFTI Istituto americano autonomo che si occupa della commercializzazione, della globalizzazione e dell’inclusione sociale, nonché del supporto finanziario ad enti governativi.
Attraverso l’esperienza dalla nostra relatrice, anche di contatto con realtà internazionali, ho tratto due messaggi preziosi: “La prima sfida siamo noi stessi e i limiti che ci poniamo” perché a volte siamo noi a mettere dei limiti alle nostre possibilità e dobbiamo quindi saperli abbattere; l’altro è che dobbiamo imparare a collaborare e a riconoscere il valore di ogni ruolo e tipo di lavoro cercando di porci sullo stesso piano dell’altro.
La parola passa a Sila Mochi co-Founder di Inclusione Donna e imprenditrice dalla strat up innovativa DIG-Italy. Ci racconta dell’importanza di aver creduto nella rete come strumento per costruire coraggio per le donne che lavorano tanto ma sole. Ha cercato così un qualcosa che fosse comune e mettesse insieme tutte le associazioni femminili che pur producendo progetti e lavori meravigliosi non venivano ascoltate. Attraverso quindi la collaborazione non competitiva di tutte queste associazioni Inclusionedonna ha ottenuto il riconoscimento della “certificazione di genere per le imprese”. È un cammino iniziato da poco ma che mira ad un cambiamento culturale.
Il coraggio di fare impresa di Sila Mochi si è esplicitato anche nella recente creazione della sua start up innovativa che punta ad un turismo di alta gamma che metta in connessione il made in Italy con turisti dall’estero. Gli ingredienti che ci vogliono per lei sono, oltre al coraggio, collaboratori competenti e onesti, visione e voglia di fare.
Ultimo intervento è quello di Sonia R. Marino, nostra socia, Ideatrice e curatrice di ‘donna, immagine città’ un insieme di enti che promuove le pari opportunità e il contrasto agli stereotipi, l’inclusione e il valore della diversità. Da questa realtà nasce l’Atlante storico geografico delle GrandiDonne, una mappatura di tutte le donne che si sono distinte nella storia e nel mondo: scienziate, studiose, inventrici, imprenditrici, artiste, professioniste, attiviste, sportive. In relazione al coraggio delle donne di fare impresa ci presenta dall’atlante, la storia di Francesca Sanna Sulis nata in Sardegna nel 1716, imprenditrice, tessitrice, straordinaria innovatrice dell’epoca (non mi dilungo ma date un’occhiata a questo atlante, è un vero tesoro).
Diversi sono stati gli interventi dalla platea e il confronto è continuato, aprendo riflessioni e dando nuovi spunti.
Ogni relatrice mi ha lasciato un messaggio importante, ed ogni messaggio mi ha risuonato dentro toccando quelle corde che mi fanno pensare “Ce la posso fare, noi donne ce la possiamo fare” a fare impresa, a realizzarci, a trovare il giusto spazio, ad avere il ruolo che desideriamo per noi perché lo vogliamo e non perché ci sia stato imposto. Non è stato facile sintetizzare concetti così importanti in un articolo, ma se vi ho incuriosito, potete ancora vedere sulla nostra pagina Facebook la registrazione della diretta e seguire i nostri canali social per restare aggiornati sulle nostre prossime attività.
Ho contribuito all’organizzazione curando una parte della comunicazione social, ma il lavoro di squadra di tutti i team guidati dalla nostra leader, è stato il motore che ha determinato l’ottima riuscita dell’evento. Più partecipo alla rete dando il mio contributo più sento di appartenere ad una realtà con cui posso crescere e confrontarmi e vivere parte del Mio Tempo Migliore. Questo è per me la Rete al femminile di Roma.
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