Passeggiata sulla via Appia Antica al tramonto
“Passeggiata della via Appia Antica al tramonto” è il titolo dell’evento al quale ho partecipato lo scorso sabato: una visita guidata organizzata dall’associazione Scoprire Roma del tratto dell’antica strada consolare che parte dal Mausoleo di Cecilia Metella fino all’incrocio con via Erode Attico.
Nonostante sia pieno luglio e il percorso fosse di quasi tre chilometri, è stata una camminata molto piacevole, per la bellezza del luogo in sé, ma anche grazie alla nostra guida turistica Fabiola che ha saputo raccontarci con semplicità secoli di storia, aneddoti e usanze di vita e di riti di Roma.
Mi piacerebbe con questo articolo riuscire a trasferirvi tutta la ricchezza di questa visita, ma le informazioni sono davvero tante, cercherò quindi di parlarvi come sempre delle cose che mi sono rimaste maggiormente impresse nella memoria e darvi un po’ di informazioni storiche imprescindibili da questo luogo.
Il Mausoleo di Cecilia Metella e la Chiesa cistercense di San Nicola
Ecco quindi che, giunta al punto di ritrovo e dopo aver ricevuto le nostre radioline sanificate, la nostra guida inizia a spiegare. Partiamo dal Mausoleo di Cecilia Metella, luogo iconico, uno dei monumenti più importanti e più conosciuti che incontriamo nel parco regionale dell’Appia Antica, difatti questo e vari altri monumenti che si trovano lungo la strada ne fanno parte e si possono visitare anche accedendovi con un biglietto a parte.
Il Mausoleo è un imponente monumento funerario, di forma circolare costruito fra il 30 e il 10 a.C. e dedicato a Cecilia Metella. Non ci è dato molto sapere su chi fosse questa donna, se non attraverso l’iscrizione marmorea che troviamo sulle mura e che ci rivela che Cecilia Metella faceva parte di un importante famiglia romana, figlia del console Quinto Cecilio Metello Cretico e sposa di Marco Licinio Crasso. L’importanza del monumento era quindi probabilmente legata al prestigio delle famiglie.
L’edificio circolare che contiene la camera funeraria poggia su un basamento di cui possiamo vedere il nucleo cementizio ed è rivestito di lastre di travertino e decorato con bucrani, ovvero teschi di buoi dai quali prende il nome il vicino Campo di Bove.
La nostra guida ci spiega che la visione che abbiamo oggi del Mausoleo di Cecilia Metella è da pensare come “una fotografia” del 1300, epoca in cui fu inglobato nel “Castrum Caetani” ovvero un fortilizio medievale costruito quando divenne proprietà della famiglia Caetani che vi aggiunse la merlatura, vi costruì il proprio castello e addirittura una porta di accesso per il quale si esigeva un pedaggio per la via Appia. L’unica testimonianza della porta è una lastra di travertino sul lato opposto della strada.
Faceva parte del castello Caetani anche la Chiesa di San Nicola prospiciente il mausoleo, unico esempio di gotico cistercense a Roma, fatta costruire da Papa Bonifacio VIII, ne abbiamo ammirato l’ampio interno ad unica navata con abside semicircolare e finestre monofore.
La via Appia Antica
Dopo questa prima tappa, inizia la nostra passeggiata e camminando la guida ci aiuta a comprendere la straordinarietà dell’opera stradale, a conoscere le tombe che la costeggiano e a viaggiare attraverso secoli di storia.
Il tracciato della via Appia iniziava a Porta Capena nei pressi del Circo Massimo e giungeva fino a Capua, fu fatta realizzare nel 312 a.C. dal console Appio Claudio per motivi militari e in seguito fu prolungata fino a Brindisi, città portuale importante collegamento con la Grecia. Fu realizzata con grossi blocchi di pietra lavica levigata del vicino Vulcano Laziale, i cosiddetti basoli sul quale abbiamo camminato proprio durante la visita. Un percorso rettilineo che veniva attraversato sia a piedi che da carri di cui si vedono ancora i segni. Particolarità della Via Appia Antica è che fu la prima strada a prendere il nome da una persona piuttosto che dalla sua funzione.
La prima idea di “conservazione” della via Appia per il suo valore storico fu di Napoleone. Negli anni, e tuttora in corso, è stato fatto un lungo lavoro per la tutela e la riappropriazione del luogo.
Le tombe della via Appia Antica
Iniziamo quindi ad incontrare i primi monumenti funerari e Fabiola ci spiega il rapporto che c’era fra queste sepolture con la strada e con chi passava lungo la via. Secondo l’uso dei romani, le sepolture dovevano avvenire fuori dalle mura della città, inoltre più la famiglia del defunto era importante più la tomba veniva collocata sull’argine della via, si nota infatti che sono rivolte con la parte frontale proprio verso la strada. E dalla strada si possono leggere le iscrizioni che i romani solevano decidere prima di morire e che potevano essere di tantissimi generi, così come i busti in marmo che venivano predisposti nelle botteghe e poi rifiniti dopo la morte.
Legate proprio alle iscrizioni e ai busti dei probabili proprietari sono le storie che ci racconta la nostra guida: su di una è specificato che la stessa tomba è stata costruita con i propri soldi, su altre vediamo calchi di busti dal quale si può risalire a storie di famiglia, su altre invece non si sa molto. Molte tombe nei secoli hanno cambiato forma, alcune sono anche state inglobate in zone private e molte altre risistemate durante l’Ottocento con ciò che ne rimaneva, come quelle realizzate dal Canova. Nel tempo la via Appia è stata “vittima” di spoliazione e per preservare alcune opere oggi sulle tombe troviamo calchi e non originali. Verso la fine del percorso troviamo due tipi di tombe particolari, una un piccolo mausoleo circolare dal quale affacciandoci è possibile vedere, seppure al buio, il sarcofago. Altro tipo sono i resti di due tombe a tempio, in una ben visibili dei piccoli arcosoli che ospitavano le urne.
La nostra visita si conclude proprio al tramonto, e tornando sui miei passi mi fermo a guardare i giochi di luce del sole che filtra fra gli antichi monumenti, rivedo i particolari, faccio ancora qualche foto e sono contenta di aver fatto la mia prima “conoscenza” dell’Appia con Scoprire Roma.
È stato un ricco viaggio in secoli di storia, e mentre scrivo e faccio anche ricerche su questo luogo, e rileggo, continuo a pensare che momenti come questi mi arricchiscono sia quando li vivo che quando li porto con me in questo lavoro. Il mio tempo migliore è questo: vivere la bellezza e condividerla con gli altri.
Avete mai fatto una visita alla Via Appia Antica? Cosa avete visto e quali sono i punti che consigliate assolutamente di vedere? Io ci tornerò per scoprirne altri tratti, andiamoci insieme.
Se volete invece scoprire Roma con un giro al centro, vi consiglio di lettere il mio itinerario per scoprire Roma a piedi in un giorno.
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