Pasquetta a Orvieto e passeggiata al Lago di Bolsena
Cosa facciamo a Pasquetta? Domanda che inizia ad echeggiare da qualche tempo prima di Pasqua, che siate in coppia, con amici o anche da soli. Seguita subito da… E se piove? Ed ecco che cominciano discussioni e valutazioni sul caso.
Il periodo pasquale cade più o meno in concomitanza con l’arrivo della Primavera e la voglia di stare all’aria aperta, di fare il primo pic-nic della stagione è molto forte, ma se dovesse piovere: giornata rovinata. Eh no! Per trascorrere comunque una piacevole giornata di festa tra Umbria e Lazio, vi consiglio di visitare Orvieto e di fare una bella passeggiata rilassante lungo il lago di Bolsena per non perdere il gusto di gita fuori porta fra cultura e natura. Io ci sono stata due anni fa, sono partita da Roma con mio marito in auto e la distanza è tranquillamente fattibile (un paio d’ore scarse), inevitabile al ritorno un po’ di traffico da rientro.
Percorrendo la strada per arrivare ad Orvieto si vede in lontananza tutta la città che è adagiata su un’alta rupe tufacea dominata dall’imponente e famoso Duomo. La sua conformazione geografica ha caratterizzato la storia del luogo rendendola una fortezza naturale, e via via che ci addentriamo a conoscerla, ho scoperto che ha diversi strati, quello superiore con le sue abitazioni, palazzi storici ed edifici religiosi, quello intermedio con la città sotterranea fatta di cunicoli e cisterne, e quello inferiore dove si trova la necropoli etrusca.
Lasciando l’auto appena fuori città, ci accoglie la grande Porta della fortezza di Albornoz voluta dall’omonimo Cardinale, più volte ricostruita. Oggi, attraversandola troviamo un giardino pubblico con veduta sulla vallata, peccato che quando ci siamo stati noi la giornata fosse particolarmente grigia.
Passeggiamo nel cuore della città lungo corso Cavour fiancheggiato da palazzine basse, ristorantini e hotel ed all’improvviso si apre allo sguardo l’ampia Piazza con il grandioso Duomo che la riempie in tutta la sua maestosità, per gli amanti della storia dell’arte ma in realtà della bellezza in generale, un vero splendore, dedicato alla Vergine Assunta. La facciata, una delle più belle del gotico italiano, è di Lorenzo Maitani, un’armonia di linee, rilievi, guglie e loggette con il grande rosone centrale, mentre i fianchi, che lasciano capire la forma interna, sono percorsi da fasce orizzontali bicolore. L’interno, a tre navate divise da grosse colonne è ugualmente percorso da un motivo orizzontale bicromatico. È fiancheggiato da cappelle, fra cui una delle più importanti quella del Corporale di Bolsena legata al miracolo. Preziosissime le decorazioni pittoriche. È un’opera che ho studiato sui banchi di scuola e ricordarne ancora particolari architettonici e pittorici mi ha dato un certo piacere.
In Piazza Duomo c’è il punto di ritrovo per la visita guidata “Orvieto Underground, viaggio nella città sotterranea” qui potete trovare orari e costi. Negli ambienti sotterranei le guide vi condurranno fra ipogei, pozzi, passaggi e gallerie alla scoperta di un luogo affascinante. I numerosi scavi furono realizzati nel tempo dagli abitanti di Orvieto principalmente per cercare l’acqua già dai primi insediamenti etruschi. Questo straordinario mondo sotterraneo è stato riportato alla luce recentemente a causa di una frana nella rupe che ha dato il via agli studi e alle ricerche speleologiche grazie al quale oggi possiamo visitarlo. Alcuni profondissimi pozzi di forma quadrata sono visibili durante la visita, così come le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, le cave dalla quale veniva estratta la pozzolana, (esistevano delle vere e proprie regole di estrazione per far si che le cave non crollassero), e molti altri ambienti, cantine e rifugi le cui pareti erano ricoperte da piccionaie, i piccioni infatti durante i periodi di assedio rappresentavano una importante riserva alimentare. Inoltre è possibile vedere non molto in profondità un intero frantoio medievale per olive con macina e focolare, testimonianza che lo spazio sotterraneo è stato utilizzato con funzioni diverse nelle varie epoche storiche.
Per il pranzo abbiamo scelto un ristorante fuori città, quando abbiamo il tempo io e mio marito preferiamo cercare posti “non turistici” che offrano dei buoni piatti tipici locali. Abbiamo trovato in zona Il Ritrovo del Cacciatore dove dall’antipasto al dolce è stato tutto molto buono in particolare pappardelle e spezzatino di cinghiale e maialino al forno, prezzi ragionevolissimi.
E dopo un pranzetto così un bel caffè passeggiando lungo il lago di Bolsena ci sta. La distanza da Orvieto è di circa 40 minuti e l’atmosfera e i colori del paesaggio lacustre ci hanno regalato momenti di pace e tranquillità prima del ritorno in città, peccato che il clima non fosse adatto per stenderci un po’ sulle spiaggette del lago.
Abbiamo lasciato volutamente Orvieto senza visitare alcuni punti di interesse fra cui il pozzo di San Patrizio e la necropoli etrusca poiché sappiamo di voler assolutamente tornare considerando anche la breve distanza e che abbiamo passato una delle nostre giornate de “il mio tempo migliore”
E voi ci siete stati? Ci ritornereste? Cosa mi consigliate di vedere ancora?